Tratto da Avremo sempre Parigi
A Parigi il passato e il presente
si sovrappongono
come gli stili architettonici
in un susseguirsi di strati,
autentiche ere geologiche
impastate di ricordi
che si offrono
ai nostri occhi incantati
di visitatori casuali.
Prima di partire, un mio caro amico mi ha regalato un libro intitolato, appunto, « Avremo sempre Parigi » di Serena Dandini. È una sorta di dizionario in cui l’autrice svela storie, suggestioni e posti da visitare.
Sono andata nella Boulangerie, chiamata « Secco » qui vicino, ho ordinato un pain aux raisins e una volta tornata a casa ho iniziato a immergermi nella lettura.
Il primo capitolo si intitola « A di Arrondissement » e si lancia con questa citazione di Walter Benjamin, in Passages:
Adoro il fatto che inserisca tantissime citazioni di autori che hanno scritto le miglior opere su Parigi.
Come quest’altra di Ernest Hemingway, in Festa mobile (che per ora rimane la mia preferita):
Leggendo, mi è balzato all’occhio il nome della chiesa dove Woody Allen ha girato il film “Midnight in Paris”. Quando voglio evadere dalla realtà guardo sempre i suoi film, li adoro.
Lasciandomi ispirare dalle pagine del libro e dal film del regista, mi è venuta una voglia pazzesca di cimentarmi in Gil e sedermi sulle gradinate – appunto – dell’Église Saint-Étienne du Mont, nel 5° arrondissement.
Ho preso la linea 10 e sono scesa a Cardinal Lemoine.
Quando sono arrivata, mi sono seduta e ho immaginato anche io che una Peugeot Landaulet si fermasse e mi invitasse a salire. E, fantasticando, mi sono immaginata nel salotto di casa di Oscar Wilde, a sorseggiare una tazza di thé, mentre lui è completamente assorto nel correggermi la bozza di un mio ipotetico manoscritto; e magari, nello stesso momento, seduta accanto a Colette, con la quale discuto dei nuovi esordi letterari.
E poi, nel mio immaginario, incontrerei un parigino. Con lui passeggerei, mi porterebbe a pranzo al Café de Flore e poi a fare merenda alla Ladurée, per assaporare tutti i gusti dei Macarons. Poi lui mi porterebbe a ballare e faremmo l’amore tutta la notte. Con lui mi sentirei una principessa.
Risvegliata dal sogno a occhi aperti, sono rientrata a casa e mi sono preparata da mangiare: baguette (sta diventando una dipendenza), verdure congelate prese da Picard (il regno dei surgelati) e del tonno Rio Mare che avevo portato dall’Italia.
Dopo pranzo, ho deciso che avrei continuato a cercare su internet qualche offerta di lavoro interessante.
Stasera, invece, mi vedo con la ragazza di cui ho accennato l’ultima volta, che peraltro si chiama Federica. Mi ci sono trovata benissimo quella sera, abbiamo tantissimo in comune. E poi è una ragazza così solare e così innamorata di questa città che per quelle ore ho sentito un’energia incredibile, come se fosse lì per confermarmi « sei nel posto giusto ». Mi ha invitata ad una festa Erasmus alle 20. È da una vita che non vado ad una festa, non saprei nemmeno come vestirmi. Credo che opterò per jeans e camicetta.
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Mi scrivi poi come hai viaggiato con la fantasia?<3