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men and women standing infront of dining table

Vivere fuori Parigi: i pro e i contro

Cari lettori!🤍 Ho aspettato qualche mese per scrivere questo articolo, il tempo sufficiente per avere un’idea sul com’è vivere fuori Parigi. Per darvi un’idea, ho pensato fosse utile condividere i pro e i contro.

Piccola premessa: dopo aver vissuto i primi tempi a Parigi, mi sono resa conto che non era più sostenibile vivere in uno spazio così ristretto. Oltretutto praticamente tutto il mio stipendio finiva sull’affitto, cosa che mi portava a fine mese ad arrivare davvero con l’acqua alla gola. E anche con l’APL, comunque vivere in uno spazio così ristretto cominciava a ripercuotersi anche sul mio stato d’animo, così ho deciso di andare in colocation un pò fuori Parigi.

Perciò, eccomi qua!

I pro

L’affitto meno caro

Io pago 580€ al mese e ho tutto compreso (acqua, elettricità, assicurazione abitativa, Wi-fi e gas). In più (cosa non scontata), ho la lavatrice, ciò significa che non devo recarmi in pieno inverno in lavanderie a gettoni frequentate anche da barboni e persone che non possono lavarsi i vestiti altrimenti.

I supermercati meno cari

Il costo basso del vivere in un banlieue non si riflette solo sull’affitto, ma anche su tutte le realtà commerciali che ti circondano. Noterai che se ad esempio vivi nel 15esimo, troverai i prezzi al banco dei supermercato nettamente superiori rispetto a quelli ad esempio di Ivry!

Gli spazi più grandi

Sembra banale, ma quando avevo in un’unica stanza camera, cucina, soggiorno e scrivania, svegliandomi al mattino, era come se tutta la mia giornata fosse concentrata in un unico punto. Vedevo il pc e mi veniva in mente che dovevo scrivere o studiare. Vedevo la cucina e pensavo ai vari pasti della giornata. Questo mi creava una sensazione di soffocamento, che mi spingeva il più delle volte a “scappare” di casa per recarmi altrove; anche se quell’altrove magari non lo volevo.

Avere persone con cui interagire e su cui poter contare

A casa ognuno di noi fa la propria vita, e a volte capita che nemmeno ci incrociamo per svariati giorni. Però quando siamo a casa e capita di beccarci, ci si siede magari a tavola insieme o si fanno quattro chiacchiere. Questo mi ha permesso di avere più il senso di famiglia, cosa che vivendo a casa da sola, facevo fatica a ritrovare. Il semplice cenare tutti insieme poi, mi dà meno quella foga di dover fare sempre qualcosa; cosa che quando vivevo da sola mi capitava più spesso. In più, vivere con altre persone significa anche avere qualcuno su cui contare, proprio a livello materiale.

Quando decidi di trasferirti da solo, sembra banale, ma anche solo se hai la febbre e hai finito la tachipirina, a chi chiedi? Io mi ricordo che quando ho avuto le cimici da letto in stanza, ho dovuto mettere tutto a lavare/freezer. La prima sera non avevo neanche il pigiama. Grazie a Luca e Mario, quella notte sono riuscita ad avere qualcosa da indossare e una coperta. Avere un sostegno materiale quando ti ritrovi solo, fa tanto la differenza. Ti fa sentire meno perso.

Sentire meno la pressione della città

Vivere Parigi da turista e da persona che si trasferisce, lo sappiamo, è differente. Parigi è caotica, sempre piena di gente e a fine giornata, abbiamo gli stessi bisogni di chiunque; tra questi lo “staccare”. Prendere aria, stare meno in mezzo alla folla, vivere in spazi più aperti. Io mi ricordo che quando vivevo in centro, mi sentivo sempre dentro una giostra. L’euforia dell’inizio incorniciata da luci, musica e il continuo movimento, ha dato spazio alla voglia anche di un equilibrio, del silenzio, della calma, degli spazi.

Vivere qui mi sta dando quella percezione di staccare.

Ad esempio vicino a casa mia c’è un lago magnifico. Al mattino prima di iniziare il turno vado a farmi un giro in bici, osservo l’acqua, mi godo il verde. Non so, forse è perché io non potrei mai rinunciare anche a questa parte di me, ma il riuscire a connettermi anche con la natura mi ha dato la possibilità di trovare il mio equilibrio e godermi appieno Parigi allo stesso tempo.

I contro

E ora veniamo ai contro. Che sebbene questa premessa allettante che vi ho mostrato con i pro, comunque permangono.

Sei comunque fuori Parigi

Ciò significa che quando dovrai organizzarti per raggiungere il centro, sarai comunque lontano. Io per esempio lavoro in pieno centro, e grazie a questo riesco comunque, quando stacco il turno a raggiungere la Senna o il Marais o Place des Vosges etc etc. Se non avessi questa fortuna, probabilmente, dopo una giornata di lavoro, forse ci penserei più volte. E comunque io non faccio un lavoro faticoso. Vedo anche solo i miei due coinquilini che lavorano 40 ore a settimana, nella ristorazione . E i ritmi che hanno e con i turni a volte improponibili, il più delle volte quando arrivano a casa hanno solo voglia di farsi una doccia e mettersi a letto.

La difficoltà talvolta dei mezzi

Se scegli una banlieue accessibile in metro, sarà molto più facile spostarti per raggiungere il lavoro o altri punti della città. Ma se vivi in un luogo dove ci vuole la RER, ahimè, sappiamo quanto a volte faccia ritardo o annulli i treni. Anche la sera, potrebbe essere più scomodo rispetto al vivere dentro Parigi.

Adattarsi ad altri con altre abitudini

Non sapevo come rendere il titolo un “contro”, perché l’adattamento, di per sé, non è un punto negativo. Quello che vorrei dire è che vivi con altre persone che di base, agli inizi, sono degli sconosciuti. E comunque sono differenti da te e con abitudini diverse. Questo significa che non puoi avere la stessa libertà che avresti vivendo da solo.a.

Il trucco? Sapersi organizzare e soprattutto dialogare.

Ad esempio io ogni mese faccio un “piano pulizie” in cui ognuno sa che ogni settimana ha una mansione da svolgere. Capitava anche che quando rientrava M. all’1 di notte/2 si metteva a guarda i video con il volume a palla o a parlare come se fosse al banco del pesce. Un giorno sono andata da lui e gli ho chiesto se poteva mettersi le cuffie o capire che comunque c’è chi a quell’ora dorme. Lui non se n’era nemmeno reso conto e da lì non abbiamo più avuto problemi.

Poi magari una volta vuoi invitare degli amici o la persona con cui esci a casa e se i tuoi coinquilini sono lì non puoi dire “senti ma puoi non cenare ora?”; quindi chiaro che capita che a volte non hai spazi al 100% tuoi.

Questi sono a grandi linee i pro e i contro, magari con il tempo me ne verranno in mente altri. Chiaramente quello che dico io non è oro colato e tutto dipende da quelle che sono le vostre priorità. Se siete appena arrivati e volete a tutti i costi vivere a Parigi perché secondo voi mi permetterebbe di sfruttare appieno l’esperienza, fatelo! Io anche all’inizio ero di questo avviso, e tornassi indietro rifarei la stessa scelta.

Però ora sono arrivata ad un punto in cui so che comunque posso godermi Parigi anche se vivo un pò fuori. E dell’idea che posso investire i soldi diversamente (considerando che io non potrei mai permettermi più di 700€ di affitto). E allo stesso tempo, ho anche quella comfort sana che mi permette, quando apro la porta di casa, di dire “sì, sono a casa”.

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Founder del blog Ricominciare Paris

Con il mio progetto aiuto i viaggiatori ad abbracciare l’identità parigina e intregrarsi il più possibile superando le sfide quotidiane.

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