Tra le cose da fare a Parigi non potevo non consigliarvi l’Expo surrealista al Centro Pompidou dal nome “Surréalisme. L’exposition du centenaire”.
*L’expo “Surréalisme” celebra l’anniversario di un movimento che ha avuto una lunga durata di oltre 40 anni e una grande diffusione internazionale, occupando un posto importante nella storia dell’arte moderna. La mostra, strutturata come un labirinto, ruota attorno a un tamburo centrale, dove si trova il manoscritto originale del “Manifesto del surrealismo” di André Breton, pubblicato nell’ottobre del 1924 e eccezionalmente in prestito dalla biblioteca nazionale di Francia.
La mostra è divisa in 13 capitoli, i quali rappresentano l’immaginario poetico del movimento, che va dal 1924 fino alla fine degli anni ’60.
Ecco i 13 capitoli brevemente spiegati.
- Entrée des médiums: movimento di essenza letteraria fondato da poeti, il surrealismo associa la figura dell’artista a quella del veggente;
- Trajectoire du rêve: siamo nel 1916, anni in cui Andé Breton (neuropsichiatra) scopre il metodo di interpretazione dei sogni delle malattie psicotiche a fini curativi; un metodo già suggerito da Sigmud Freud;
- Machines à coudre et parapluies: nel 1914, la rivista “Vers et Prose” pubblica il testo di un autore dimenticato “Les Chants de Maldoror” (1869) d’Isidore Ducasse, alias il Conte di Lautréamont. Riscoperto da Philippe Soupault, lo scrittore diventa subito celebre tra i surrealisti. Cos’ha di tanto innovativo il testo? Sfida ogni costruzione logica e lascia ai surrealisti una definizione della bellezza che non ha nulla a che fare con l’armonia;
- Chimères: queste creature “inimmaginabili da un solo cervello”, che sfuggono a ogni razionalità, saranno fino alla fine degli anni 1960 l’emblema dell’attività collettiva surrealista;
- Alice: il personaggio Alice sovverte le fondamenta razionali della realtà, preferendo il meraviglioso, l’assurdo e il non-sens;
- Monstres politiques: qui assistiamo ad interesse da parte dei surrealisti alle figure dei mostri, la cui forma e atti sfuggono alla ragione. Questo interesse è dovuto al periodo del momento (siamo negli anni 30, periodo in cui si assiste all’ascesa del fascismo);
- Le royaume des mères: queste forme originali “dove tutte le cose possono essere istantaneamente trasformate in tutt’altra cosa” costituiscono il mito più profondo del surrealismo;
- Mélusine: personaggio mitologico indo-europeo, divenuto popolare nel XIV sec., metà donna metà serpente, viene revocato da André Breton.
- Forêts: alla luce della psicanalisi junghienne, che associa la paura della foresta alle rivelazioni dell’inconscio, la foresta diviene per i surrealisti il teatro del meraviglioso, la metafora del labirinto e del percorso iniziatico;
- La pierre philosophale: i surrealisti trovano nell’alchimia la via di una coesistenza della conoscenza e dell’intuizione, della scienza e della poesia;
- Hymnes à la nuit: lontane dalle luci della ragione, le scene notturne non hanno mai smesso di essere celebrate dai surrealisti. Le facoltà del mistero della notte, il potere dell’immaginazione che suscita, portano l’artista argentino Léonor Fini à dipingere delle visioni oniriche notturne, metamorfosi della notte interiore.
- Les larmes d’Éros: ponendo l’erotismo al centro del progetto surrealista, Breton plasma l'”amore folle” al suo senso letterario: una passione capace di provocare la follia.
- Cosmos: siamo in un’epoca in cui i surrealisti riconsiderano lo spazio dell’uomo nel senso del cosmo.
Info pratiche
La mostra si trova al 6° piano del Centro Pompidou e nel biglietto è compreso l’accesso al rooftop.
Vi consiglio di acquistare il biglietto in anticipo online, altrimenti c’è il forte rischio che quando arrivate, vi rimandano alla sessione successiva e magari l’attesa è di un’ora.
*Fonte: D. C.Pompidou